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Uso della prova presuntiva in tribunale: la Cassazione fa chiarezza

Uso della prova presuntiva in tribunale: la Cassazione fa chiarezza

Uso della prova presuntiva in tribunale: la Cassazione fa chiarezza

La Corte di Cassazione ha recentemente emesso un’ordinanza (n. 19506 del 16 luglio 2024) che chiarisce come e quando il giudice di merito può utilizzare la prova presuntiva secondo l’art. 2729 c.c. In particolare, la Corte ha stabilito che il giudice può usare la prova presuntiva per dimostrare la sofferenza delle lesioni. Tuttavia, quando si tratta di sensazioni interiori, stati d’animo o la consapevolezza di dover morire, non è possibile fare affidamento su presunzioni senza documentazione medica o testimonianze dirette.

Cosa significa in pratica
Se hai subito un danno e cerchi risarcimento, è importante sapere che il giudice può basarsi su indizi concreti per dimostrare le tue lesioni fisiche. Questi indizi devono essere gravi, precisi e concordanti. D’altra parte, per dimostrare il tuo stato d’animo o la paura della morte imminente, avrai bisogno di prove più specifiche, come documenti medici che attestino la tua sofferenza o testimonianze di persone che possano confermare le tue esternazioni.

Uso della prova presuntiva in tribunale: la Cassazione fa chiarezza. Perché è importante
Questa decisione della Cassazione è importante perché garantisce che le decisioni dei giudici siano basate su prove concrete e verificabili. Limita l’uso delle presunzioni, specialmente quando si tratta di esperienze soggettive, assicurando che solo le prove più affidabili siano utilizzate per determinare i risarcimenti.

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