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I WhatsApp e gli sms nella memoria di un cellulare hanno natura di documenti

La Corte di Cassazione penale, Sez. VI, con sentenza 8 giugno 2022 n. 22417, ha stabilito che per i dati informatici non valgono i principi elaborati in materia di intercettazioni e di acquisizione di corrispondenza, in quanto sia i messaggi WhatsApp che gli sms conservati nella memoria di un telefono cellulare hanno natura di documenti ai sensi dell’art. 234 c.p.p.

E’ quindi legittima la loro acquisizione mediante riproduzione fotografica, non trovando applicazione né la disciplina delle intercettazioni, né quella relativa all’acquisizione di corrispondenza di cui all’art. 254 c.p.p.

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