Danno da rumore: non basta la tollerabilità, serve la prova del disagio
La Corte d’Appello di Brescia, con la sentenza n. 536 del 22 maggio 2024, ha stabilito un principio importante per chiunque soffra a causa di rumori molesti. Secondo la Corte, se subisci danni non patrimoniali a causa di rumori che superano la normale tollerabilità, non puoi semplicemente presumere che ti spetti un risarcimento. Devi provare che questi rumori hanno effettivamente causato un disagio concreto nella tua vita quotidiana.
Questo significa che, anche se è evidente che i rumori superano la soglia di tollerabilità, non basta per ottenere un risarcimento. La Corte ha chiarito che il danneggiato deve dimostrare come questi rumori abbiano compromesso la vivibilità della sua abitazione. In altre parole, devi fornire prove che mostrino quanto il rumore abbia influenzato negativamente la tua qualità della vita.
Ad esempio, potresti dover presentare testimonianze, perizie mediche, o altri documenti che dimostrino i disagi che hai subito. Questo potrebbe includere difficoltà a dormire, stress, o altri problemi di salute legati al rumore eccessivo.
Danno da rumore: non basta la tollerabilità, serve la prova del disagio
Questa sentenza è un promemoria importante: non è sufficiente dimostrare che il rumore è superiore alla soglia tollerabile. Se vuoi ottenere un risarcimento, devi essere in grado di dimostrare che questo rumore ha avuto un impatto reale e negativo sulla tua vita.
Sdebito è qui per aiutarti a capire come raccogliere le prove necessarie e come presentare al meglio il tuo caso. Se stai affrontando problemi legati a rumori molesti, contattaci per una consulenza su come procedere per ottenere il risarcimento che meriti.