Danni da animali selvatici: ecco cosa dice la Cassazione
La Cassazione ha recentemente chiarito come gestire i casi di danni causati da animali selvatici. Con l’ordinanza n. 14555 del 24 maggio 2024, la Corte ha spiegato cosa deve fare il danneggiato per ottenere il risarcimento, in base agli articoli 2052 c.c. e 2043 c.c.
In breve, se hai subito un danno da un animale selvatico, devi dimostrare la dinamica dell’incidente e il nesso causale tra l’animale e il danno. L’animale deve appartenere a una specie protetta dalla legge n. 157 del 1992 o essere parte del patrimonio indisponibile dello Stato.
Secondo l’art. 2052 c.c., la responsabilità è oggettiva: una volta dimostrato il collegamento tra l’animale e il danno, hai diritto al risarcimento. Questo criterio semplifica le cose, ma se scegli di agire ex art. 2043 c.c., la situazione cambia. In questo caso, devi dimostrare anche la colpa del proprietario o del detentore dell’animale, aumentando il carico probatorio.
Danni da animali selvatici: ecco cosa dice la Cassazione
Questa decisione della Cassazione è fondamentale perché chiarisce quale strada prendere per ottenere il risarcimento in caso di danni da animali selvatici. Sapere quando applicare l’art. 2052 c.c. o l’art. 2043 c.c. può fare la differenza tra vincere o perdere una causa.
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